DOPO I MALASPINA

Cremolino dopo i Malaspina

Castello e Feudo dopo i Malaspina fino all’abolizione del sistema feudale del 1797
Dopo diverse rivendicazioni tra Antoniotto Malaspina, cugino di Isnardo, i Paleologhi del Monferrato, i Savoia col Duca Amedeo IX, il Feudo di Cremolino, con l’aiuto degli Sforza di Milano, nel 1467 andò al marchese del Monferrato. Dal 1467 al 1516 il castello restò praticamente disabitato mentre nel 1517 i Paleologhi investirono del Feudo la famiglia genovese dei Sauli. Nel frattempo con l’estinzione dei Paleologhi si accese la contesa per la successione nel Monferrato, soprattutto tra Francesco del Carretto, marchese di Saluzzo, Federico II Gonzaga, duca di Mantova, e Carlo III, Duca di Savoia, fino a quando, rimasti unici pretendenti i Gonzaga e i Savoia, la questione fu sottoposta al giudizio dell’imperatore Carlo V il quale non esitò a prendere possesso del marchesato che fu dichiarato feudo dell'impero.

Nel 1550 il castello passò alla famiglia genovese dei Centurione e, nel 1560, ai Doria. L’investitura del Feudo cremolinese ai Doria avvenne solennemente per mano della principessa Isabella, marchesa di Pescara e sorella di Guglielmo.

Il 17 febbraio del 1550 il Sauli vendette il feudo, con il consenso della duchessa Margherita del 7 maggio 1549, al genovese Adamo Centurione. L’investitura fu celebrata in Casale il 28 novembre del 1559; Adamo Centurione fu investito del Castello e del Feudo di Cremolino nella forma delle precedenti investiture.
Il 7 luglio del 1708 l’imperatore Giuseppe I rilasciava l’investitura del ducato di Monferrato a Vittorio Amedeo II Savoia poiché i duchi di Mantova venivano privati degli stati per il tradimento verso l’impero commesso dal defunto Ferdinando Carlo di Gonzaga. Anche sotto i Savoia il feudo di Cremolino rimane ai Doria. Gian Battista Doria muore nel 1768 lasciando erede universale la figlia Maria Teresa, maritata Serra. L'investitura viene concessa il 2-12-1758 da Carlo Emanuele III nei modi e nelle forme di quella concessa al padre, anche se si erano perse ormai alcune prerogative come l’omaggio, la fedeltà degli uomini di Cremolino, i diritti sulle acque e sul loro decorso. Nel 1797, a seguito degli eventi rivoluzionari, i Savoia abolirono nel loro regno il sistema feudale e, di conseguenza, i Serra-Doria, come tutti gli altri feudatari del regno divennero semplicemente e solo dei grandi proprietari terrieri.
Ai giorni nostri
Il castello restò ai Serra fino al 1985, quando l’ultimo proprietario della famiglia dei Serra lo vendette. Il castello attualmente è proprietà di un privato il quale, seguendo le indicazioni della Soprintendenza ai Beni architettonici di Torino, ha realizzando un’attenta e pregevole opera di restauro. Nel 2004 il Comune realizzò una serie di interventi di riqualificazione del Centro storico, dall’illuminazione antichizzata e pavimentazione di Via Umberto I all’illuminazione artistica dell’antica Porta Sottana e del Castello.

Nel 2012, sempre dal Comune, fu realizzato il percorso storico e, in parte, naturalistico intorno al Castello e al Borgo medievale.

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